di Silvia Valente (Milano Finanza)
Insistere nella lotta alla pirateria, pensare più prodotti per avvicinare i giovani alle sale e vendibili anche all’estero, consolidare il rapporto con le piattaforme di streaming. Queste le grandi sfide che il cinema italiano deve affrontare nei prossimi anni, senza sottovalutare i risultati raggiunti e le ulteriori prospettive di crescita, soprattutto del Made in Italy.
Nel 2024 il box office italiano ha incassato quasi 494 milioni di euro, con circa 70 milioni di biglietti venduti, “dimostrando il lento ma costante ritorno al cinema degli spettatori persi dopo la pandemia”. Il trend positivo è confermato dai risultati degli ultimi 3-4 mesi, a dimostrazione del fatto che il comparto è riuscito a riconquistare la fiducia del pubblico. Lo ha segnalato a MF-Milano Finanza Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa Film, società del gruppo Mediaset, che nell’ultimo anno e mezzo ha prodotto/distribuito cinque dei top 15 film italiani per incassi usciti al cinema.
Da notare in particolare che, nel 2024, i film italiani hanno raggiunto una quota di mercato pari al 25,7% delle presenze, corrispondente a un incasso di 121,4 milioni di euro. Una potenzialità che Medusa sta cavalcando già da qualche anno: “da più di un decennio investiamo esclusivamente su prodotti italiani, con budget annuali di 25-30 milioni di euro”. L’azienda punta sia su registi e attori affermati che su nuovi talenti emergenti.
Il rapporto del cinema italiano con il mondo delle piattaforme digitali non è di contrapposizione, come spesso si crede. Durante il Covid c’è stato un cambiamento nelle abitudini di consumo con un’impennata dell’on demand, ma oggi “le due modalità non sono alternative, bensì complementari”, ha spiegato Letta. Inoltre, le piattaforme streaming rappresentano ormai una parte rilevante degli investimenti nel settore audiovisivo italiano, trasformandosi in veri partner strategici.
Un grande ostacolo alla crescita del settore resta la pirateria illegale, che secondo le ultime stime della Fapav (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) causa perdite per 2 miliardi di euro, di cui 500 milioni solo per il cinema. Tuttavia, Letta intravede segnali positivi: “si nota un cambiamento nell’approccio delle istituzioni e l’intenzione di contrastare il fenomeno con misure più efficaci e rapide”.
Un altro punto critico per il cinema italiano è l’attrattività per i giovani. Negli ultimi 2-3 anni si è osservato un ritorno in sala degli under 35, anche se questi continuano a preferire il cinema americano e i film d’animazione. Secondo Letta, bisogna agire a monte, ideando progetti e sceneggiature più coinvolgenti per questo target.
Il cinema italiano è sempre più presente nei grandi festival internazionali, ma la vera sfida è rendere i film competitivi sui mercati globali e attrarre co-produzioni internazionali. Per questo servono risorse certe e un quadro normativo stabile, compresi incentivi fiscali chiari, che possano agevolare gli investimenti italiani e stranieri.
Il cinema è un’eccellenza del Made in Italy, così come lo è il sistema imprenditoriale italiano. Da questa idea nasce il Premio Film Impresa, voluto da Unindustria e co-organizzato con Confindustria, giunto alla sua terza edizione. L’obiettivo è premiare i migliori prodotti audiovisivi che rappresentano i valori e le best practice delle imprese italiane.
L’evento si svolgerà dal 9 all’11 aprile presso la Casa del Cinema a Villa Borghese, Roma. La giuria, presieduta da Caterina Caselli, assegnerà premi nelle categorie:
- Area Narrativa
- Area Documentario
- Area Innovative Image & Sound
Tra oltre 200 candidati, saranno selezionati 20 finalisti, che verranno proiettati durante l’evento. Oltre ai tre premi principali, saranno assegnati anche il Premio Ermanno Olmi, il Premio alla Creatività, il Premio della Giuria Popolare Online e il Premio Speciale Unindustria.