Un ponte verso il futuro: la ricostruzione dopo la tragedia del Morandi in un documentario menzione speciale a Premio Film Impresa
I caschi bianchi e rossi dei lavoratori, le sagome delle strutture in controluce nel cielo, le scintille che saldano un’opera di Fincantieri che ha dentro di sé il segno di un riscatto e la memoria incancellabile di 43 vittime. Un ponte del nostro tempo, di Raffaello Fusaro, è il racconto della ricostruzione, dopo il crollo del Morandi, sulla quale fiammeggia il tramonto nel porto di Genova, insieme alla voce di Renzo Piano e alla musica dal vivo di Danilo Rea. La cronaca, a volte la più dolorosa, può trasformare i film d’impresa in documenti storici. Alle 11,36 del 14 agosto del 2018, in uno dei tratti più trafficati e intensi della viabilità italiana, un intero ponte veniva giù come se fosse fatto di materia fragile e permeabile che la pioggia battente, e i fulmini visibili nelle campagne intorno, avevano inzuppato e destrutturato fino a renderlo privo di ogni consistenza. Il crollo del ponte costrinse alla chiusura al traffico del raccordo fra le autostrade A7 e A10, e di numerose strade sottostanti, oltre che della linea ferroviaria di collegamento col porto di Genova, e rese inevitabile, per motivi precauzionali, l’evacuazione di 566 persone residenti. Il processo per stabilire le responsabilità è ancora in corso ma in tre anni il ponte, grazie ad uno sforzo imprenditoriale e progettuale senza precedenti, è stato ricostruito. Questo film che è stato alla Festa del Cinema di Roma, è su Sky Arte ed ha vinto una menzione speciale alla prima edizione di Premio Film Impresa, nel 2023, racconta del sole, della pioggia, delle notti e della pandemia durante i quali il cantiere non si è mai fermato: 18 mesi, le mani e le menti di oltre mille uomini che lavorano a al “bianco vascello” che prende forma dalla visionarietà di Renzo Piano all'acciaio forgiato negli stabilimenti Fincantieri. 30 minuti di una impresa che il cinema impreziosisce di immagini memorabili: le arcate illuminate con il tricolore, le nubi che accarezzano i piloni scrutate dalla loro base, la luce d’oro sul mare di Genova che lambisce la notte sul ponte sparsa do luci come perle nel buio.
Un progetto realizzato dall’uomo. Non uno, ma tanti, che hanno contribuito a sostenere il Ponte ed il sogno di vararlo tra vento e cielo