Sapersi raccontare per fare emergere i propri valori, la propria cultura aziendale. E farlo confidando sulla magia del cinema, sulla sua forza espressiva ed evocativa messa al servizio di un made in Italy fatto di storie, valori, lavoratori, responsabilità sociale.
Attorno a questo fil rouge prende corpo la seconda edizione di #PFI “Film Impresa”. Il progetto è stato promosso da Unindustria presieduta da Angelo Camilli, attraverso il Gruppo Tecnico Turismo, Cultura e Grandi Eventi presieduto da Giampaolo Letta, ed è stato poi realizzato con il supporto di Confindustria. La presidenza del Premio è affidata a Letta con la direzione artistica del regista e critico cinematografico Mario Sesti.
Resta poco più di una settimana per partecipare al bando, in scadenza il 31 gennaio, con le opere (della durata massima di 30 minuti) da inviare in una specifica sezione del sito www.filmimpresa.it
Il fulcro sta nel racconto delle storie d’impresa, delle realtà produttive e dei valori delle aziende italiane e dei suoi lavoratori attraverso i diversi linguaggi del cinema: dal racconto documentario alla sperimentazione tecnologica, dall’animazione tradizionale a quella digitale, dalla testimonianza diretta alla finzione. «Già dalla prima edizione – spiega Giampaolo Letta – abbiamo avuto la conferma di un’evidenza e cioè del fatto che ci troviamo dinanzi a un filone che ha una tradizione consolidata. Le aziende, anche quelle piccole e medie, sempre più spesso usano raccontare la propria storia, i propri valori la propria cultura d’impresa attraverso prodotti audiovisivi che però finora, nella gran parte dei casi, sono rimasti confinati in circolazioni interne, fra fornitori e lavoratori. Con Film Impresa puntiamo a far emergere questi racconti e queste storie».
Lo scorso anno oltre duecento filmati sono arrivati in concorso. Di questi, 25 sono entrati nella fase finale, come accadrà anche in questa edizione – che si concluderà con una kermesse nei giorni fra il 9 e l’11 aprile alla Casa del Cinema di Roma – che avrà come presidente di giuria il regista già Premio Oscar, Gabriele Salvatores. Saranno assegnati i premi ai migliori film d’impresa nelle Aree Narrativa, Documentaria e Innovative Image & Sound. Sono previsti anche un Premio alla carriera ad una personalità che nel corso dell’attività abbia saputo raccontare, esplorare o interpretare il mondo del lavoro e dell’impresa e un Premio Speciale alla creatività per l’impresa che abbia saputo distinguersi per investimento, estro, impegno nelle aree tematiche di Film Impresa.
«Non si tratta di spot commerciali né di documentari tradizionali – spiega dal canto suo Mario Sesti – ma dalla risposta che abbiamo avuto nella prima edizione, e ancora di più in questa, è evidente quanto le aziende abbiano bisogno di comunicare se stesse, la propria identità e il rapporto con il territorio nella vita di ogni giorno».
Attenzione, tuttavia, a pensare che si tratti di un genere “amatoriale”. Tutt’altro. Solo per fare un esempio basti pensare al “Mago di Esselunga”, girato con la regia di Giuseppe Tornatore per raccontare il dietro le quinte della catena fondata da Bernardo Caprotti.
«Il Progetto Film Impresa – racconta ancora Letta – è stato presente in diverse occasioni sul territorio nazionale». Le opere sono state proiettate a Rimini durante la quinta edizione de “La Settima Arte - Cinema e Industria”, promossa da Confindustria Romagna e Università di Bologna in collaborazione con il Comune di Rimini. Ma poi anche al Lecco Film Festival e alla Biennale dei Racconti d’Impresa organizzata dal Club per la Cultura di Confindustria Bari e BAT, presieduta da Maria Laterza; ed è di ottobre 2023 il lancio della nuova Masterclass voluta da Unindustria, Confindustria con, fra gli altri, Università La Sapienza; Film Impresa alla Mostra di Venezia, ha conferito uno Special Award al regista giapponese Ryusuke Hamaguchi, vincitore del Leone d’Argento - Gran Premio della Giuria per il film dal titolo iconico #PFI “Evil Does Not Exist”.
«Ci auguriamo che questo premio – conclude Letta - possa essere uno stimolo per le aziende a raccontarsi sempre di più e un’opportunità per i giovani per cimentarsi su quello che nei fatti può essere considerato anche un mercato nuovo, teatro privilegiato di sperimentazione per registi affermati o giovani di talento». Il tutto all’interno di una sfida più grande: quella di accompagnare il mondo dell’impresa all’interno di una narrazione sempre più coerente con i tempi che si vivono. Sostenibilità, responsabilità sociale, etica sono valori del mondo d’impresa da raccontare. Qui la sfida di farlo con il cinema.